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al testo di Rosetta Sacchi
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Attendo una sorta di magia una parola abusata che si veste di nuovo un’aria mite di zufolo dal colle il canto d’una cincia e a schiera i compagni di ogni giorno i passanti discreti i ragazzi nel cortile le donne accorse in piazza al richiamo di un ambulante e le campane austere mentre spezzano silenzi e rubano parole in cima alle salite
Dicembre è socchiudere gli occhi sull’incessante trascorrere del tempo concorrere col cielo quando il buio smette ed in una scia di luce ci si ripara dal dolore È tempo di consuntivo, dicembre molti hanno preso a iosa e a danno altrui Pochi hanno dato, convinti che tutto torna. Forse accadrà domani. Forse domani è il giorno. |
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